Le vaccinazioni contro il virus Covid-19 sono cominciate. Nella remota possibilità che ci trasformi tutti in zombie, ecco le mie ultime volontà sotto forma di una lista di cose che ti chiederei di fare nel caso anche io diventassi uno zombie. Ti consiglio di fare altrettanto.
Per prima cosa devi sapere che per uccidere uno zombie devi tirargli un colpo alla testa.
Non utilizzare un’ascia o un coltello o un cacciavite per uccidermi. Non voglio essere quello zombie col cacciavite nel cranio. Preferirei un anonimo colpo di pistola alla testa.
Non avere sensi di colpa nello spararmi, sono già morto. Ma ancora molto, molto affamato.
Se avrò un bell’appetito, non vuol dire che sono in salute, non è un buon segno. Corri o sparami in testa.
Se comincio a dire aaahahamemmeahahahggg, non voglio dire proprio niente e non ho bisogno che mi passi il pane, devi soltanto cominciare a correre (o usare la pistola).
Ti voglio bene, ma spero di non incontrarti più. E se ci dovessimo incontrare, corri (o usa la pistola).
Se ci incontriamo per caso per strada, ti assicuro che non è per caso: comincia a correre.
Se non riesco a camminare bene, sono un po’ sbilenco quando provo a correre in modo ridicolo con le braccia allungate come a voler afferrare qualcosa, non perdere tempo a prenderti gioco di me: corri.
Puoi tirarmi cose addosso. Non mi interessa. Ma poi corri.
Puoi insultarmi, averla vinta, dire l’ultima parola, chiudermi la bocca. Ma poi corri.
No, l’acqua santa non serve a niente contro gli zombie. Le croci e l’aglio neanche. E la luce del sole nemmeno. I proiettili d’argento servono solo se sparati nel cervello. Non sono né un licantropo né un vampiro. Il prete della parrocchia è buono solo come antipasto o per darti il tempo di correre. E quindi corri.
Tutti gli psichiatri e gli psicologi del mondo non potranno risolvere i miei problemi parlandone insieme o con lo Xanax o con una terapia qualsiasi. Servono le pallottole e correre veloce.
Non perdere tempo a cercare di capire i miei problemi: «Parliamone insieme» è come sentire il cameriere che dice «Il buffet è aperto.» Corri.
Suggerirei di continuare a parlarci via zoom(bie) (ah ah ah).
Gli zombie non hanno senso dell’umorismo, hanno solo fame. Spara e corri.
Ho sempre avuto un udito molto sviluppato e il tuo vociare mi ha sempre infastidito. Il mio medico dice che devo fare attenzione, perché potrebbe darmi dei problemi in futuro. La letteratura ci insegna che gli zombie sono sensibili al rumore. Stai zitto adesso finalmente?
Se durante tutta la vita ti ho evitato come la peste, non rispondevo ai tuoi messaggi, giravo la testa dall’altra parte, cambiavo marciapiede e adesso ti sembra che ti voglia abbracciare come mai prima, non credermi, voglio solo mangiarti. Comincia a correre.
A tutte le mie ex fidanzate voglio dire soltanto che mi è piaciuto molto stare con voi, ascoltarvi, fare l’amore, dormire insieme, andare al mare, mangiare i gelati, baciarsi, ridere, cucinare per voi, bere quella buona bottiglia di vino, ritrovarsi l’uno nelle braccia dell’altra. Ma se adesso vorrò ritrovare un legame, ricostituire un rapporto, rimettere insieme i cocci, mettere su famiglia e la testa a posto, stare insieme come i bei tempi andati, perché mi sono sbagliato e sei tu l’unica che amo e che ho sempre amato, non credetemi. Voglio solo mangiarvi.
Ai parenti dico che se non vi chiamo per le feste e se vi sembra che abbia dimenticato il vostro compleanno, non venite da me a vedere che succede. E se venite, portatevi la pistola e state pronti a correre.
Se senza avvisare, mi presento alla tua porta e comincio a bussare insistentemente e battere i pugni e fare suoni indistinti come ahahahhahmmmghghgh: non aprire quella porta. Voglio solo mangiarti.
Ai miei amici lascio i miei libri, le mie piante e tutte le mie cose. Vendetele al prezzo più caro che potete e poi compratevi delle pistole e delle buone scarpe da corsa.
Bruciate il mio romanzo inedito in cui parlo del nonno cannibale. Non voglio creare precedenti imbarazzanti.
Amici, se darete discorsi in mio onore, per favore non fate riferimento a quello che poi è diventato zombie e ha mangiato il vicino. Ma raccontate di quando ho fatto vincere la squadra della scuola con un tiro da metà campo prima di pranzo.
Puoi sistemarti nel mio appartamento se ti va. È piccolo ma confortevole e con vista su un bel giardino con gli scoiattoli. Ma prima, prendi la pistola, caricala e verifica che non sia rimasto a casa. Apri tutte le porte delle stanze, guarda negli armadi e nel frigorifero. E se sono ancora lì, spara.
I vicini sono molto simpatici. Ma prima di aprire la porta per fare conoscenza, prendi la pistola. E se vogliono morderti, non è una cosa che facciamo tra noi vicini per darci il benvenuto. E allora spara.
In frigo ho lasciato un vasetto di ‘nduja ancora buona, due salsicce, mezzo chilo di gelato alla vaniglia, un pezzo di caciocavallo, tre uova, del pesce ancora fresco. Fanne buon uso (se il pesce puzza, non è diventato zombie, è solo pesce marcio).
Non è stato ancora provato che la ‘nduja, nonostante quello che potranno dirti i calabresi, abbia un qualche effetto contro gli zombie. Fanne buon uso.
Il cibo non trasmette il virus zombie, puoi continuare a mangiare la ‘nduja. Ti devo mordere per trasmetterti il virus zombie. Non farti mordere.
Per fare un buon tiramisù, devi usare del buon caffè e dei buoni savoiardi. Non usare lo yogurt ma il mascarpone. Usa uova freschissime. Aggiungi del liquore, perché la vita è troppo breve. Io uso il marsala o il porto, che preferisco. Inzuppa bene i savoiardi, non essere avaro, perché magari non avrai un’altra occasione. Mettilo in frigo e aspetta almeno due ore, però la verità è che è sempre più buono il giorno dopo quando biscotti, mascarpone, uova, liquore si saranno ben amalgamati. No, mangiare tiramisù non ti salverà dagli zombie, ma ti darà l’energia per correre e sparare preciso. Dopo due, massimo tre giorni, il tiramisù va buttato.
Se non ho già mangiato Artiglio, il mio gatto, per favore adottalo e tienilo lontano dagli zombie. Gli piacciono i croccantini al pollo e cacciare gli uccelli – attività che dovrà essere sospesa fino all’invenzione dell’antidoto.
Se Artiglio diventa un gatto zombie, non farà mai più le fusa e non sarà più bello quando fa le fusa: sparagli.
Se riesci a catturarmi vivo, per favore chiudimi in cantina in attesa dell’antidoto, non fare esperimenti su di me, non darmi da mangiare il mio gatto, non spararmi in testa. La pazienza è la virtù dei forti e il tempo ci darà le risposte che cerchiamo.
In cambio, sono disponibile a incontrare quel vicino che detesti, il tuo ex-marito, il tuo capo, i tuoi suoceri, la concorrenza del ristorante di fronte, il bullo delle scuole medie, il politico di riferimento che non sopporti, il sindaco che non ti ha mai voluto ricevere, il collega che ti dà pizzicotti sul sedere e ride di gusto, il barista che non sa spillare la birra, il cameriere che usò il dito per pulire il bordo del tuo bicchiere, la maestra delle elementari che ti diceva che eri un somaro, il poliziotto che ti ha fatto la contravvenzione quando tu stavi andando al mare, l’amante di tuo marito, l’amante di tua moglie, il tuo amante, la tua amante, i tuoi amanti, i parenti insopportabili del cenone di Natale, l’impiegato dell’ufficio postale che non ti ascolta quando dici «Raccomandata!» e te lo richiede tre volte, quell’uomo che un giorno mentre andavi di fretta per prendere l’autobus per andare al quel colloquio di lavoro a cui tenevi tanto ti ha guardato dall’alto in basso facendoti sentire una merda, tutti e tutte gli uomini e le donne di cattiva volontà che hai incontrato nella tua vita e che non hanno avuto pietà. Li mangerò tutti. La mia fame sarà insaziabile.
Se credi che gli zombie siano simpatici infine, ed è divertente vederli andare in giro, allora sei una testa di cazzo, stupido imbecille. Prendi la pistola e spara. E finiti i colpi corri, cazzo, corri più veloce che puoi.
Se sei diventato uno zombie pure tu, allora chi mangiamo stasera?
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