Scagli la prima pietra chi non ha perso un braccio lavorando come uno schiavo.
«Dobbiamo dare una mano ai lavoratori in nero!» «No, dategli un braccio!»
«Darebbe un braccio per trovare un lavoro!» «No, l’ha già dato!»
Non avere più braccia per piangere.
Che il braccio destro non sappia quello che fa il braccio sinistro.
Un braccio lava l’altro.
Gli dai una mano e si prendono tutto il braccio.
Braccia rubate all'agricoltura.
Un braccio di troppo.
Gambe senza braccia.
Braccia da vendere.
Il braccio del contendere.
Fuggire a braccia levate.
Ha fatto il passo più lungo delle braccia.
Mancano braccia.
Il braccio del potere.
Il braccio disarmato.
Il braccio che indica la luna.
Il braccio che mancava.
A un braccio dalla meta.
Mezzo uomo e mezzo braccio.
Un uomo e un braccio.
Il braccio che ci meritiamo.
Il braccio ritrovato.
Alla ricerca del braccio perduto.
Il braccio della morte.
Il braccio di soggiorno.
Peso lordo – Peso netto = Tara braccio
Il braccio del caporale.
Il braccio del Made in Italy.
Il braccio DOP.
La filiera italiana del braccio.
Il braccio tricolore.
L'imprenditoria italiana della braccia.
Il codice etico del braccio.
Braccio a chilometro zero.
Il braccio espiatorio.
La volontà politica del braccio.
Il consorzio alimentare del braccio.
Braccio allevato a terra.
I diritti dei consumatori di braccia.
Buttare il braccio insieme all’acqua sporca.
Il braccio bio.
Incrociare il braccio.
Le colture intensive delle braccia.
La sostenibilità del prezzo delle braccia.
La grande distribuzione delle braccia.
Il ministero della sovranità alimentare e delle braccia tagliate.
Gli obiettivi del governo delle braccia.
Ai sensi dell’articolo delle braccia.
Vedere il braccio mezzo vuoto.
La sovranità alimentare delle braccia.
Braccia non parole.
Satnam Singh, bracciante.
Che ha perso un braccio tagliato via da un macchinario mentre lavorava.
Che è stato caricato su un furgone dal suo datore di lavoro, datore per così dire, perché prende non dà, lui e il suo braccio.
Che lo ha buttato in strada davanti casa, lui e il suo braccio, e se n'è andato abbandonandolo lì, lui e il suo braccio.
Che la moglie è corsa gridando disperata dai vicini.
Che non capivano che cosa stesse gridando.
Che hanno trovato Satnam senza un braccio buttato in strada come un sacco, lui e il suo braccio.
Che poi è stato portato all'ospedale, lui e il suo braccio, ma era troppo tardi e poi c'è morto, lui e il suo braccio.
Che i politici hanno detto che era un orrore, che così non andava bene, ma non hanno fatto niente, non hanno cambiato le leggi, hanno parlato perché dovevano parlare, perché la televisione, la pubblica opinione, ma in fondo non sono le loro braccia, le loro braccia stanno bene, si abbracciano, fanno alleanze, pigliano, pigliano e non danno, alzano il braccio per salutare, quello stesso braccio lo sventolano diritto, senza memoria, sempre, e non fanno niente per le altre braccia.
Che i giornalisti hanno detto ovunque che era un orrore, che non è possibile continuare così, ma non è successo nulla, non è servito a nulla, il braccio è scomparso dai titoli, il giorno dopo c'era un'altra notizia da comunicare, l'audience, il nostro pubblico, il lettore da nutrire con altre braccia, il lettore da non stancare con un braccio morto abbandonato.
Che il datore di lavoro, che non dà ma prende, prende sempre, ha detto che era anche colpa di Satnam, non era colpa sua, anche i datori di lavoro hanno le loro ragioni e hanno bisogno di braccia, bisogna mettersi nei loro panni, bisogna mettersi nelle loro braccia, e se ci pensi bene, dai, lo capisici anche tu che abbiamo bisogno di braccia.
Che l'economia deve continuare a funzionare, no? Altrimenti dove andremo a finire? Dove siamo finiti?
Che ci vuole coraggio a perdere un braccio, ci vuole davvero coraggio a coprirsi gli occhi con quel braccio per non vedere.
Povero Satnam, morto senza un braccio e di cui abbiamo già perso la memoria:
lui perde un braccio, noi la memoria, così come di tutti gli altri, che sono scambiati e venduti con altri e ancora altri, e altre braccia, e ancora altre braccia, che perderanno come noi perdiamo la memoria.
Satnam perde un altro braccio, noi la memoria:
lui continuerà a perdere le braccia per sempre, noi la memoria per sempre, lui braccia, noi memoria, all'infinito, perché senza memoria la storia delle braccia si ripete, finché non ci saranno più braccia, ma ci saranno sempre braccia.
Ma poi, tanto alla fine, ma che ce ne frega di ricordare le braccia perdute, dai, e poi è così che vanno le cose, che vuoi farci? Non è che uno con due braccia può stare sempre a pensare a quelli senza braccia? No? Non è così?
E poi, adesso, scusate, devo andare, che un'estate al mare, voglia di remare, braccia in mezzo al mare, stile balneare, morti di lavoro-o-o, per vedere da lontano gli ombelloni-oni-oni-oni...
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