Ho pensato spesso alla protagonista di "The End of the Affair" di Greene e non capivo come fosse possibile che morisse di influenza nonostante fosse giovane. Mi sembrava un passaggio debole, un modo per chiudere, logico nella tragedia di quel romanzo. E mi ha sempre frustrato, anche perché aspettavo e speravo che stessero insieme, si amassero, che c'è la facessero insomma, perché in fin dei conti lei voleva solo "ordinary corrupt human love". Oggi ho pensato che forse la generazione di Greene (1904) avendo vissuto la pandemia spagnola (1918) portasse in sé il ricordo e la possibilità narrativa nel 1951 di morire di influenza, che non fosse così assurdo anche per i più giovani. Adesso c'è un'altra pandemia e mi sembra possibile e mi domando se questa possibilità non farà parte di nuovo della costruzione delle storie. Finché non c'è ne dimenticheremo di nuovo e sembrerà strano che un amore, e con sé la vita, possa finire.
Ordinary corrupt human love
Aggiornamento: 11 dic 2020
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